NINO GARAVAGLIA
Un lieve tocco della mano di mio papà mi avvertiva: la fanfara si preparava a suonare l’Inno di Mameli. Questo era sufficiente perché la mia curiosità e irrequietezza si calmassero di colpo e anche io mi mettessi sull’attenti.
Io, bambina, in mezzo alla marea di persone, fanfare, personaggi illustri, celebravo il 4 Giugno, celebravo la fierezza e la gioia di partecipare ad un evento speciale: i 100 anni della Battaglia di Magenta.
Organizzato, il tutto, dal mio papà con pochi amici. Alla presenza di De Gaulle, Segni, il Card, Montini ed in mezzo a un mare di piume al vento: il raduno dei Bersaglieri.
A Magenta ricordo tante fanfare e mio papà sull’attenti.
I ricordi di lui non sono come una sinfonia che scorre armoniosa dentro di me; sono piuttosto una “rapsodia”, flash di avvenimenti che più di altri si sono fermati nella memoria e restano lì, teneri o crudeli a scaldarmi il cuore.
Del mio papà ricordo con particolare rimpianto l’ironia con la quale si esprimeva. Poteva fare discorsi importanti, essere serissimo, ma di tanto in tanto, balenava una parola, n’espressione, un’inflessione della voce che solo un ascoltatore attento avrebbe colto.
Ogni volta che penso a lui sento il profumo che metteva sul fazzoletto, rivivo l’ansia per la sua
salute; provo sempre infinita fierezza per tutto quello che ha fatto per la sua città partecipando alla vita politica come consigliere comunale, fondando il club fotografico, l’amatissima sezione dei Bersaglieri, organizzando il centenario della Battaglia, il raduno dei Bersaglieri a Magenta e altro.
Sento ancora la forte amicizia e stima dei molti che lo hanno conosciuto bene e che ancora rimpiangono le esperienze condivise del bene soprattutto. So di aver avuto in dono un papà speciale e mi manca ogni giorno.
Ecco, allora, a ognuno di voi Carissimi della Fanfara “Nino Garavaglia” la mia gratitudine, perché insieme con voi, il Nino, il mio papà, viaggia, riascolta, condivide il vostro impegno, si rallegra delle piume al vento e della musica specialissima come solo i Bersaglieri sanno suonare.
Cosi che la storia continui. Grazie.
Mavi Garavaglia